Page 7 - ide
P. 7

lontano dal nostro presente, ma ancora vivi nella memo-
            ria e capaci di commuovere, tanto che ogni battuta, ogni
            canzone ha continuato a riscuotere generale consenso, tra-
            dotto in lunghi applausi.
            I canti che hanno accompagnato il parlato con la fisarmo-
            nica di Massimo erano quelli che un tempo riecheggia-
            vano nelle osterie, canti sull’uva, sul vino, sulle pene
            d’amore, magari talvolta  un poco triviali, come quello
            della passione per una donna “ con un occhio di vetro e una
            gamba di gesso, che però piace lo stesso perché sa baciar…”,
            canti mescolati a ingenue oscenità, tutti compatibili in un
            luogo trasgressivo come l’osteria.
            Non potevano mancare qua  e là gli ameni commenti di
            Gianfranco Vailati che ancora una volta ha divertito e si è
            divertito a recitare la scenetta di Adriano, noto personag-
            gio dalle prerogative più disparate, che chiede a un pas-
            sante dove mai di trova “ il marciapiedi che sta di fronte”.

            Particolarmente divertito per la simpatica “rimpatriata”
            sembrava il nostro caro Mons. Carlo Ghidelli che non ha
            esitato a rievocare atmosfere infantili legate all’osteria ge-
            stita dalla sua famiglia. Gli teneva compagnia Gianni Ros-
            soni, nostro sindaco, anch’egli partecipe di tante memorie
            locali.

            Infine la simpatica festa è stata conclusa da una fetta di
            Bertolina offerta a tutti i presenti, nel segno di un dolce
            ricordo del nostro passato contadino.


                                                     La presidente del Museo
                                                      Maria Verga Bandirali





       6
   2   3   4   5   6   7   8   9   10   11   12