Page 10 - I Longobardi a Offanengo
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OFFANENGO TRA ALTOMEDIOEVO

                          E MEDIOEVO


         La disomogeneità dell’insediamento offanenghese durante
         l’età romana sembra presente anche durante il Medioevo e
         avere un’eco nelle fonti scritte. Un documento del 1052 ri-
         corda infatti l’esistenza di un Offanengo “di Sotto o Minore”
         (dalla Roggia Babbiona fino alle mura di Crema) e un “Mag-
         giore” (a est della Roggia Babbiona).
         Non sono ancora state individuate le tracce di strutture abi-
         tative altomedioevali, ma grazie a rinvenimenti archeologici
         e all’analisi delle fonti scritte, esistono informazioni relative
         agli edifici di culto e alle zone destinate alle sepolture durante  10.
         il Medioevo.
         La chiesa di S. Maria, testimoniata per la prima volta in un
         documento del 966, è forse la più importante dell’insedia-
         mento dato che nel 1074 è dotata del titolo di pieve (fig. 10).
         Gli scavi archeologici ne hanno provato l’antichità e ad essa
         sono da riferire, con ogni probabilità, anche una tomba lon-                11.
         gobarda maschile con corredo d’armi scoperta presso le
         Scuole Elementari negli anni ’50 (fig. 11) e le sepolture lon-
                                                                  10. Denaro d’argento da Piazza Patrini (XII secolo).
         gobarde rinvenute in via Dante.
         I documenti segnalano anche la presenza di oratori oggi  11. Due punte di lancia dall’area delle Scuole Elementari.
         scomparsi da ricollegarsi forse a nuclei insediativi sparsi
         nella campagna, come l’oratorio di S. Giovanni del Dos-  della strada romana, si rinvennero nel 1963 tre tombe lon-
         sello che, pur menzionato per la prima volta solo nel 1140,  gobarde maschili con un ricco corredo che, per la loro col-
         è sicuramente di fondazione altomedioevale ed è circondato  locazione sul lato nord della strada e per la distanza, non sem-
         da un’area cimiteriale a carattere familiare di cui fa parte  brano da porre in connessione con la chiesa di S. Lorenzo.
         anche la tomba di un longobardo d’alto rango, che intorno  Il luogo di culto citato per primo nelle fonti scritte è S.
         alla prima metà del VII secolo lo scelse come luogo di se-  Pietro in ciel d’oro, nell’anno 918, collocabile nella campagna
         poltura, forse perché legato da rapporti di patronato con il  a sud del paese e parte dei possedimenti dell’antico mona-
         piccolo edificio di culto.                               stero di S. Pietro in coelo aureo di Pavia. Nei suoi pressi, in
         Lungo il tracciato dell’antica strada romana si trovava invece  località Boccaleri, è stata rinvenuta una tomba longobarda
         l’oratorio di San Lorenzo, citato per la prima volta nel 1109  con corredo d’armi.
         e poi nuovamente nel 1140 tra le proprietà del conte gisal-  Due oratori citati dalle fonti non sono più individuabili sul
         bertino Manfredo insieme all’oratorio di S. Giovanni ed al  terreno: l’oratorio di San Michele, ricordato per la prima volta
         vicino castello (prima citazione nel 982). A una distanza di  nel 1140 e la chiesa di Santo Stefano (nominata nel 1124).
         circa 100 m dalla chiesetta, in direzione est e sul lato opposto                                M.C. - M.V.B.


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