Page 6 - I Longobardi a Offanengo
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I LONGOBARDI



         L’Origo Gentis Langobardorum (VII secolo d.C.) e l’Historia
         Langobardorum di Paolo Diacono (VIII secolo) (fig. 3) in-
         dividuano nella Scandinavia la patria originaria dei Longo-
         bardi (fig. 2). A seguito di una carestia, parte del popolo fu
         costretto a migrare verso l’Europa continentale guidati da
         Gambara e dai suoi figli Ybor e Agio.
         L’arrivo in Germania settentrionale coincise con il cambia-
         mento del loro nome. In occasione di uno scontro con i
         Vandali infatti abbandonarono il nome originario, Winnili
         cioè “cani folli” e il loro legame con Freia, dea della fertilità
         raffigurata in forma di cane per adorare Wotan/Odino, dio
         guerriero chiamato anche con l’appellativo di “lunga barba”
         da cui sarebbe derivato il nuovo nome.
         Nel I secolo a.C. gli storici greci e latini li collocano proprio
         in Germania settentrionale, dove rimasero fino alla metà
         del IV secolo d.C., quando, in seguito all’invasione degli Unni
         di Attila, iniziarono ad avvicinarsi alla zona del limes romano,
         posto in quel momento lungo il corso del Reno e del Da-
         nubio. Qui rimasero fino al 526 d.C, quando occuparono
         parte del Norico e la Pannonia (Ungheria). Verso la metà del
         VI secolo, spinti dagli Avari, lasciarono la Pannonia per di-
         rigersi verso occidente e, sotto la guida del re Alboino var-
         carono le Alpi il lunedì dell’Angelo 2 aprile del 568 d.C.
         I Longobardi, organizzati in “fare” (gruppi parentali), guidati  3. Codice della Storia dei Longobardi di Paolo Diacono, pergamena.
         da “duces” (capi militari) e accompagnati da popolazioni  Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana.
         confederate (Sassoni, Gepidi, Svevi, Bulgari e Sarmati) con-
                                                                  rinvenute a Offanengo testimoniano la discreta ricchezza
         quistarono in breve tempo le principali città del Friuli, del
                                                                  del gruppo di Longobardi che qui si stabilì, coltivando la
         Trentino e del Veneto, entrarono a Milano il 3 settembre del
         569, per poi dirigersi verso il Piemonte e l’Emilia. Pavia  terra, controllando il transito delle merci lungo la strada
         cadde nel 572 diventando capitale del regno, mentre      romana, promuovendo la costruzione di edifici di culto e sep-
                                                                  pellendo i propri defunti secondo l’antico costume ger-
         Cremona resistette in mano bizantina fino al 602.
                                                                  manico. L’insediamento offanenghese non è isolato, ma
         Dopo la conquista delle città e delle piazzeforti, le Fare lon-  appare inserito in una rete di stanziamenti che gravitano
         gobarde si stanziarono nelle campagne, dove gli arimanni  tra i fiumi Adda, Serio e Oglio dove si infittiscono i riferi-
         (uomini liberi in grado di portare le armi) controllavano la  menti a proprietà regie.
         produzione nelle loro proprietà rurali. I corredi delle tombe                                   M.C. - M.V.B.


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