Page 19 - I Longobardi a Offanengo
P. 19
neppure leggibile per la forteconsunzione, anche per la po- L’ORATORIO E LA NECROPOLI
sizione casuale dei fori. Si trattava di oggetti senza più si-
gnificato monetario, forse non più presenti nella circola- DEL DOSSELLO S. GIOVANNI
zione coeva alla deposizione, forse raccolti casualmente e
conservati come oggetti curiosi o d’ornamento, per un riuso Scavi archeologici effettuati dalla Soprintendenza tra gli
come pendenti e collane. Le monete in oro o argento, invece anni 1984 e 1990 hanno riportato in luce, al di sotto della
con valore monetario), erano utilizzate anche per orecchini piccola cappella ottocentesca ancora oggi visibile, le fonda-
e castoni di anello. La moda delle collane appare molto menta dell’oratorio di S. Giovanni al Dossello (fig. 33)
diffusa nel mondo longobardo di prima e seconda genera- databile tra VI e VII secolo, accanto al quale un longobardo
zione, ma non solo, e sembra caratterizzare l’abbigliamento d’alto rango scelse di essere sepolto intorno alla prima metà
femmmnile di alto rango e in certi casi l’abbigliamentoin- del VII secolo d.C., in un’area cimiteriale già frequentata
fantile. L’utilizzo funerario, così come quello dell’esemplare precedentemente. L’aula di culto è monoabsidata ed a navata
isolato, più che un lontano ricordo del classico “obolo di Ca- unica (fig. 34), circondata da una pavimentazione esterna in
ronte”, sembra sottolineare il significato sacrale attribuito alla cocciopesto (5,10 x 9 m); le murature sono costruite con
moneta tecnica a sacco ed hanno lo spessore di cm 50/60. L’edificio
E.A.A. doveva essere dotato di un apparato decorativo di un certo
a
33. L’area archeologica di S. Giovanni del Dossello con la zona funeraria e la tomba longobarda (a).
18