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Le ìde, le bóte, i ustér 1
La cultura del vino nella nostra civiltà contadina
Un saluto cordiale a tutti e grazie per questo invito,
fatto “in fiducia” a un appassionato della nostra terra e
con debiti di riconoscenza verso la gente di Offanengo,
che mi ha introdotto, da piccolo, al mondo della civiltà
contadina. Mi è stato chiesto di parlare del vino nei suoi
aspetti sociali e popolari.
Secondo la moderna antropologia, il vino va oltre la
semplice soddisfazione della sete, per assumere signi-
ficati traslati e metaforici, nei quali s’intrecciano attra-
zione e divieto, socialità ed emarginazione, alimento
quotidiano e perfino mistero, quando in sede liturgica
diviene mistica bevanda che ricorda il gesto d’amore
con il quale il Figlio di Dio ha versato il suo sangue.
La cultura del vino, come vedremo, ha segnato con ab-
bondanza il linguaggio cremasco, dal lessico alle
espressioni idiomatiche e gergali, dai detti ai proverbi.
Se il linguaggio è da considerarsi il risultato e il simbolo
del modo di pensare e di vivere di una comunità, allora
possiamo dire che il vino, i modi della sua produzione
e del suo impiego, hanno coperto un ruolo notevole nel
costume del nostro territorio.
1 Le viti, le botti e gli osti.
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