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e anche:
Panetù, latemel e vi che scapa, ‘l ga fa derf a töc la
làpa! 20
Non mancava chi riconosceva al vino perfino pro-
prietà taumaturgiche, come nel caso del priore di un vi-
cino paese, riconosciuto come infallibile esorcista di
fulmini e temporali, del quale si sussurrava che prima
di affrontare gli elementi scatenati, facesse una visita
alla sua ben fornita cantina, giusto per una adeguata
carburazione che, dopo lo scampato pericolo a fulgure
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et tempestate, faceva dire alla gente con orgoglio e ri-
conoscenza:
Che brào ‘l nòst priùr!
Con Santa Crùs e na caràfa da barbéra, madòna che nà
i nìgui! 22
20 Panettone, panna montata e vino spumeggiante, fa aprire la bocca di tutti sia per
gustare una ghiottoneria, sia per divenire improvvisamente loquaci.
21 “Dalla folgore e dalla tempesta”, espressione contenuta nell’apposita preghiera li-
turgica di benedizione del tempo atmosferico.
22 Che bravo il nostro priore! Con Santa croce e con una caraffa di barbera … accidenti
che fuggi fuggi le nuvole.
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