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denominato anche Americanì, per le sue origini negli
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Stati Uniti d’America, che continuò ad essere prodotto
in proprio negli orti delle nostre cascine e nei broli delle
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case padronali da padrù, fitàui e masagnèi, che non ri-
nunciavano alla vecchia tradizione. Si tratta del cosid-
detto Cremaschì, un vino ricco di colore, poco raffinato
e dal profumo di fragola, la cui uva, ormai quasi scom-
parsa, è ancora ricercata da buon gustai cremaschi cumè
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l’öa da la bertulina. Se un vino, come vuole l’insigne
enologo Luigi Veronelli, riassume le qualità sostanziali
di una singola terra, a ragione il cremaschì ha rappre-
sentato degnamente l’indole della nostra gente.
33 La denominazione originaria di questo vitigno è Clintón, trasformato in Clìnto dalla
nostra tradizione dialettale. Da esso ha preso nome l’omonimo vino rosso. Fu im-
portato in Europa intorno al 1820 dall’America e, dopo gli anni 1880, sostituì gli
altri vitigni in seguito alla invasione della fillossera cui è resistente. È inoltre poco
attaccato dalle malattie crittogamiche.
34 Padroni, fittabili e piccoli agricoltori in proprio.
35 L’uva per la “bertolina”, tipica torta cremasca confezionata con farina di frumento
o di granoturco, uva e zucchero.
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